Le situazioni che provocano paura non sono pericolose di per sé ma lo sono a livello potenziale, lo potrebbero cioè divenire o potrebbero costituire degli antecedenti a pericoli reali: quindi il reagire con paura significa ridurre i rischi di pericolo!
Nell’infanzia e durante lo sviluppo non è tanto la presenza fisica di mamma e papà ad ingenerare sicurezza, ma sono molto più importanti gli atteggiamenti dei genitori, i loro messaggi verbali e non verbali.
In casi di attaccamento ansioso e iperprotettivo, il rapporto che si crea con i genitori è tale che le naturali paure infantili, anziché essere utilizzate per modulare una vicinanza protettiva, continuano a costituire una prolungata ed eccessiva richiesta di aiuto e di protezione, bloccando le attività esploratorie e lo sviluppo della sicurezza di sé.